mercoledì 24 febbraio 2016

Rifiuti in Sicilia, risorse da valorizzare

Bilancio masse rifiuti.xlsx
Saremo in grado di cambiare verso in Sicilia e, dunque, correggere l’attuale approccio culturale che considera i rifiuti un problema di cui disfarsi sotterrandoli o bruciandoli?
La responsabilità maggiore del default della gestione dei rifiuti è da attribuire alle amministrazioni comunali, che si sono succedute negli anni alla guida dei vari comuni, le quali hanno volutamente dimenticato che la gestione dei rifiuti è un servizio pubblico locale di rilevanza economica il cui costo deve essere coperto solo dalla riscossione delle tariffe applicate ai cittadini dagli Enti locali, per cui la responsabilità è sempre stata in capo ai comuni anche se fra essi consorziati (ATO, SRR, ARO).
Amministratori impreparati o distratti, in tutt’altre faccende affaccendati, senza una visione comune e un minimo di coordinamento, nulla hanno fatto per correggere le storture e le criticità che hanno portato al fallimento della raccolta differenziata (assoluta mancanza di strategia, di pianificazione,  di impiantistica, di organizzazione, di controlli, di responsabili) e della Gestione Integrata del ciclo dei Rifiuti nella nostra Isola.
L’emergenza discariche,  quasi tutte ormai stracolme, che avrebbe dovuto imporre di puntare  ad una ri-organizzazione operativa del ciclo dei rifiuti che consentisse la riduzione dei medesimi  ed il recupero di materia da re-immettere nuovamente nel ciclo produttivo, ha di fatto riportato il tema della  discussione sugli inceneritori quale panacea della soluzione del "problema". Una colossale menzogna se si considera che ci vorranno almeno 5 anni per la realizzazione e messa in opera degli impianti. Occorrono invece soluzioni immediate, ovvero, raccolta differenziata porta a porta spinta, impianti di compostaggio per la fazione organica e di trattamento meccanico biologico per il residuo secco. Nell’arco di tempo di due anni con un nuovo modello di raccolta, di organizzazione e con l’impiantistica veramente necessaria, potremmo raggiungere percentuali di RD nell’ordine del 80% e più.
Nell’immagine è riportata la stima del “bilancio delle masse” per un livello di RD pari all’80%. Risulta evidente che la  “linea di valorizzazione di materia” del TMB rispetto alla “linea CSS” è di gran lunga preferibile in quanto consente di recuperare, tramite successivi processi di estrusione (e altro) la materia che si vorrebbe mandare al recupero energetico. Il recupero delle materie prime seconde porta un contributo determinante all'economia del Paese, rispondendo nel contempo anche alla necessità di ridurre la quantità dei rifiuti da conferire in discarica e di salvaguardare le risorse naturali. È evidente, inoltre, che la "valorizzazione energetica" dei rifiuti non incide significativamente sulla massa dei rifiuti destinata alla discarica.





Nessun commento:

Posta un commento