Renzi, Crocetta, Galletti,
Faraone e qualche altro dotto sbagliano la risposta. Eppure anche loro sono
andati alle scuole elementari e poi hanno continuato gli studi, sicuramente con profitto, tanto che Renzi fa
il Presidente del Consiglio, Crocetta il Presidente della Regione Siciliana,
Galletti il Ministro dell’Ambiente, e Faraone, che ha studiato un poco meno, il Sottosegretario all’istruzione.
Com’è possibile che non si
rendano conto che incenerire i rifiuti è una pratica obsoleta e destinata ad
essere abbandonata ovunque? Mistero. Per il ruolo che svolgono dovrebbero
essere informati e sapere cosa ci riserverà il futuro se non avvieremo in
fretta quei cambiamenti, che, per quanto riguarda la gestione dei
rifiuti, vanno necessariamente verso un’economia circolare e un’Europa a zero
rifiuti, a sostegno di una crescita sostenibile[1].
In tutta la Sicilia nel breve
volgere di due anni [2], si potrebbe passare dall'attuale 12.5% di RD a percentuali di eccellenza,
solo che il governo nazionale o regionale rendesse
obbligatorio su tutto il territorio dell’Isola il sistema di raccolta
domiciliare “porta a porta spinto”, organizzato, per esempio, con le stesse
modalità della Provincia di Treviso (RD 81.9% ), che consentirà di raggiungere
e superare abbondantemente gli obiettivi di raccolta differenziata, di
riciclaggio e riduzione dei rifiuti; e individuasse il
fabbisogno di impianti di recupero della
frazione organica dei rifiuti urbani e di impianti di recupero di materia dal
RUR (rifiuto urbano residuo). Gli
impianti individuati e il nuovo sistema di raccolta dovrebbero, questi si,
costituire, infrastrutture, insediamenti
e una gestione di preminente interesse nazionale, consentendo un
sistema integrato e moderno di gestione dei rifiuti urbani e garantendo la
sicurezza, l’autosufficienza, di superare e prevenire le procedure di
infrazione e limitare enormemente il conferimento dei rifiuti in discarica e
rendere marginale l’eventuale necessità di incenerimento dei rifiuti che
resterebbe relegato solo a particolari tipologie di rifiuto[3].
[1]
“La perdita di materiali preziosi è una costante delle nostre economie. In
un mondo in cui la domanda di risorse finite e talvolta scarse non cessa di
aumentare, la concorrenza si acuisce e la pressione su queste risorse degrada e
indebolisce sempre più l'ambiente, l'Europa può trarre benefici economici e
ambientali dall'uso più adeguato di queste risorse. A partire dalla rivoluzione
industriale lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all'insegna del
"prendi, produci, usa e getta", secondo un modello di crescita
lineare fondato sul presupposto che le risorse sono abbondanti, disponibili,
accessibili ed eliminabili a basso costo. È opinione sempre più diffusa che
questo modello compromette la competitività dell'Europa.
La transizione verso un’economia più circolare è al centro dell’agenda per
l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della strategia Europea 2020
per una crescita intelligente, sostenibile e esclusiva. Utilizzare le risorse
in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è
possibile, ma può apportare importanti benefici economici. (/*
COM/2014/0398 final/2 */)
[2] La costruzione di impianti di incenerimento con
recupero energetico sono necessari 3-5 anni
[3] Rifiuti problematici come ad esempio i rifiuti
sanitari o certi tipi di rifiuti liquidi pericolosi ad alto potere calorifero
di origine industriale. Per queste singole categorie di rifiuti va individuato
il fabbisogno di impianti di incenerimento. In Sicilia questo eventuale fabbisogno
può essere abbondantemente soddisfatto dalle esistenti cementiere.
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