martedì 25 agosto 2015

Rifiuti Sicilia, qualcuno informi Renzi e Crocetta che l’alternativa agli inceneritori e alle discariche è possibile

Inc.  Parma e CTE Archi
Una classe politica di showman  e portatori di interessi privati  insiste a tenere la Sicila, ancora per chissà quanto tempo, sotto scacco dell’emergenza rifiuti e legata a un modello di gestione lineare del ciclo dei rifiuti  basato su discariche e  inceneritori.
L’incenerimento dei rifiuti, più o meno camuffato da recupero energetico, è ciò che l’attuale classe politica e dirigente che ci governa riesce a concepire come soluzione alla mala gestione dei rifiuti.
Invece di dirigere a tutta forza verso l’economia circolare (reimmettendo le risorse contenute nei rifiuti nel ciclo produttivo, evitando così di collocarle in discarica o incenerirle), e puntare sulla riduzione e prevenzione dei rifiuti (anche legiferando per vietare o disincentivare la produzione e la vendita di prodotti non compostabili, riusabili o riciclabili sul nostro territorio), e  mettere in atto (copiare) le migliori strategie e pratiche di cui proprio l’Italia, in alcune aree del Paese, è all’avanguardia nel mondo, i vertici del governo nazionale e regionale si accapigliano su come  incenerire i rifiuti.
Il presidente Renzi  ritiene indispensabile che il Paese si doti di una rete di impianti di incenerimento. Ed è stato già individuato il fabbisogno. La Sicilia presenta, secondo lo schema di decreto del Presidente del Consiglio,  un fabbisogno residuo di incenerimento pari a 699.404 tonn/anno. Due bei inceneritori (350.000 t/anno ciascuno) sono quasi serviti, manca solo il fiocco, la fanfara e il taglio del nastro.  
Il presidente Crocetta è contro gli inceneritori di Renzi, ma non è contro l’incenerimento. Crocetta è per la conversione delle centrali elettriche a css (combustibile solido secondario) e  per i piccoli inceneritori (stufe a pellet di css?).
Prevedere, come soluzione, all’ormai endemica emergenza rifiuti in Sicilia, impianti per l’incenerimento dei rifiuti, che non potranno mai entrare in servizio prima di 5 anni, è un nonsenso. Gli inceneritori  come risposta ad una emergenza, che esploderà a breve, non solo è  insensata e anacronistica, ma totalmente sbagliata perché distruggerà materia prima seconda necessaria come il pane.
La strategia Rifiuti Zero è il modo più veloce ed economico per una soluzione sostenibile della gestione dei rifiuti e per evitare il caos che la saturazione delle discariche provocherà.
Nell’immediato è necessario: organizzare una raccolta  porta a porta di tutte le frazioni di rifiuto in tutti i comuni, con l’individuazione delle utenze e dei volumi; dotare ogni comune di centri comunali di raccolta; introdurre la tariffazione puntuale.
La priorità per la Sicilia  è la realizzazione di impianti di compostaggio per la frazione organica e di trattamento meccanico biologico per il recupero di materia dal residuo secco, le Fabbriche dei Materiali; l’urgenza è quella di mettere in moto un modello di economia circolare, che è già a portata di mano, praticabile a livello economico, tecnologico e ambientale. 
Per piacere, spiegatelo a Renzi e Crocetta.

1 commento:

  1. Ora, brevetto del 2011 dell'AMA di Roma, una volta chiusa la discarica di Malagrotta, con la giunta Marino, si sta dando esecuzione al progetto per la trasformazione della FOS, che altrimenti andrebbe in discarica, in sottofondo stradale e piste ciclabili.
    Il processo avviene senza calore ma solo con mescolatrici e betoniere con l'aggiunta di pozzolana.
    Credo che si debba puntare sul recupero di materia ... ed è quello che prevedeno le direttive europee!
    Pippo Sturiale

    RispondiElimina