sabato 12 ottobre 2013

Come indurre le Istituzioni a fare il loro dovere?


È  il titolo di un post che ho inviato alla redazione di Inquinamentoacistico.it il 16 giugno 2013. 
 
Egregio signore,
potrà apparirle paradossale, ma il nostro Paese ha rappresentato, in un passato poi non molto lontano, la Patria del Diritto civile. Uno Stato senza regole non è in grado di esercitare il suo potere sui cittadini, i quali, di rimando, non avranno occasione di identificarlo quale Organo di rivalsa dei loro diritti. Un ruolo molto difficile da gestire, così come lo dimostra l'articolata struttura organizzativa sviluppata dalle grandi potenze che oggi dominano il pianeta. 
Inefficienze, disparità di trattamento e finanche corruzione sono alla base di un modello gestionale decadente, costretto prima o poi a soccombere allo strapotere di coloro che dispongono di mezzi alternativi, ai quali una parte dei cittadini è costretta a ricondursi. Il risultato è un inesorabile e lenta disaffezione dell'Autorità pubblica, sia in ambito sociale e, quel che è peggio, anche in ambito economico, attraverso un deflusso di capitali che, ad oggi, rappresenta la linfa vitale per la gestione dei processi di sviluppo moderni. Porre ostacolo a tali processi degenerativi è molto difficile e non sempre assicura risultati risolutivi, specie se la "cura" viene somministrata in uno stadio avanzato della "malattia".
Quando un Paese necessita di articolati strumenti coercitivi per persuadere dai cattivi comportamenti, è un chiaro segnale che le regole non sono lo strumento ideale, poiché, nella migliore delle ipotesi, assolveranno alle esigenze di una cerchia limitata di persone. In questi casi, invece, è necessario adottare un cambiamento di cultura, il quale per contro impone tempi assai più lunghi e meccanismi di gestione più complessi.
Gli avvenimenti da Lei descritti sono una chiara testimonianza che le "regole" non assolvono adeguatamente ai termini delle risposte attese, dal momento che ogni regola necessità di "arbitri" in grado di assicurare il regolare svolgimento del "gioco", ma se l'arbitro è assente o non assolve appieno ai suoi compiti, quelle stesse regole perdono di utilità. Ad ogni buon conto, sono numerosi i casi in cui l'Autorità Giudiziaria ha saputo far fronte, nonostante gli innumerevoli ostacoli, a tali stati di degrado e c'è da credere che anche il caso da Lei esposto possa trovare un degno epilogo.
Inquinamentoacustico.it

2 commenti:

  1. Una risposta chiara ed esauriente.
    Una conferma, se ce ne fosse la necessità, di quanto sia inaccettabile e penosa l'esperienza che la tua famiglia è stata costretta a vivere.

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  2. Gli amministratori, i responsabili delle istituzioni che non fanno o non sanno far rispettare le leggi ... sono complici di chi non le rispetta !!!

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